Il cinema italiano è costellato di pellicole di grande successo. Noi abbiamo voluto scegliere 5 film, per 5 diversi periodi che hanno caratterizzato la nostra storia.
Il capolavoro del neorealismo
Ladri di biciclette – Vittorio De Sica (1948)
Tra i periodi d’oro del cinema italiano, quello immediatamente successivo al secondo dopoguerra merita un posto di riguardo per la forza innovativa del neorealismo. Uno dei film più belli e rappresentativi di quegli anni è “Ladri di biciclette“, di Vittorio de Sica, storia ambientata nella Roma meno monumentale e conosciuta, in un contesto proletario urbano che testimonia la povertà e l’umile vita della gente dell’epoca. Accolto molto positivamente soprattutto all’estero, il film è ormai considerato uno dei grandi capolavori del cinema italiano di tutti i tempi.

I maestri degli anni Sessanta
8½ – Federico Fellini (1963)
La vicenda del regista interpretato da Mastroianni è ritenuta oggi un’opera cinematografica superiore anche al tanto acclamato capolavoro del maestro, “La dolce vita”. Il film è infatti una summa di tutte le grandi tematiche di Fellini: una storia intimistica e personale che si esprime all’interno di una realtà fatta di dubbi, vuoti, misteri e si riempie di immagini oniriche e surreali; una riflessione sul cinema e sulla posizione dell’uomo nel mondo degli anni ’60, raccontata e girata con grande raffinatezza e sensibilità.

Il Gattopardo – Luchino Visconti (1963)
Il 1963 è un anno di incorniciare, con ben due film in questo gruppo ristretto di lungometraggi straordinari. Il grandissimo regista milanese si esprime qui in una messa in scena del celebre libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, riuscendo nell’intento di presentare un prodotto di pari importanza artistica e culturale. Con un cast di primo livello e le interpretazioni magistrali di Burt Lancaster e Claudia Cardinale, il film attraversa un periodo storico fondamentale della storia italiana, quello dell’Unità nazionale, mettendo in mostra tutte le contraddizioni del passaggio da un’epoca a un’altra nella Sicilia di metà Ottocento.

C’era una volta il west – Sergio Leone (1968)
Un altro film degli anni ’60, di un genere che ha fatto grande il cinema italiano. I celebri Spaghetti Western di Sergio Leone, con le loro innovative tecniche cinematografiche, le straordinarie interpretazioni di grandi attori italiani come Gian Maria Volontè e americani, le colonne sonore leggendarie di Ennio Morricone e i messaggi mai banali hanno ispirato generazioni di registi successivi. “C’era una volta il west” è quello che secondo la quasi unanimità dei critici e degli spettatori raggiunge le vette più alte del genere, con una delle colonne sonore più riuscite di Morricone e le prove maiuscole di Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards e Charles Bronson. Un gioiello.

La nuova generazione di registi
Il conformista – Bernardo Bertolucci (1970)
Tratto da un romanzo omonimo di Alberto Moravia, questo film giovanile del regista parmigiano raggiunge probabilmente gli esiti migliori della sua produzione come regista. La cura e la raffinatezza con cui riesce a rappresentare le dinamiche comportamentali dei protagonisti e la fotografia caustica della vicenda ambientata in epoca fascista sono esemplari, così come esemplari sono le interpretazioni di Stefania Sandrelli e Jean-Louis Trintignant, i protagonisti del film.

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