Uno dei più importanti interpreti del cinema italiano, Alberto Sordi è stato uno dei mattatori della commedia italiana.
Conosciamo più da vicino, questo immenso artista.
Un “romano” amato da tutta l’Italia
Regista, comico, cantante, doppiatore, compositore, sceneggiatore e, naturalmente, attore. Nella sua lunga vita, iniziata nel 1920 e conclusa nella stessa città nativa nel 2003, Alberto Sordi si è sempre messo in gioco per poter offrire il proprio contributo nel mondo del cinema e, in generale, dello spettacolo.
Un amore viscerale che è stato largamente ricambiato dal pubblico italiano che ancora oggi continua ad apprezzare i suoi film e ridere alle sue battute che sono diventate dei cult della commedia all’italiana.
In circa 50 anni di carriera sono state oltre 200 le produzioni cinematografiche alle quali l’attore romano ha partecipato e sarebbe impossibile stilare una classifica esaustiva di quelle più belle.
Per Alberto Sordi, figlio di un professore di musica e di una maestra, quella di esibirsi è sempre stata quasi un’esigenza e le sue prime performance risalgono addirittura agli spettacoli di marionette allestiti durante la scuola elementare.
Una “palestra” che negli anni seguenti è tornata utile al comico romano che ha “prestato” la sua voce ad Oliver Hardy, proprio che quell’Ollio che con Stanlio nel 1939 dava vita al celebre duo comico americano.

Dal cinema alla televisione: i tanti ruoli interpretati da Alberto Sordi
Prima di arrivare al grande schermo e alle pellicole che ancora oggi sono in programmazione in televisione, Alberto Sordi ha seguito una lunga gavetta passata attraverso i palcoscenici dei teatri e le trasmissioni radiofoniche. Tutte esperienze che gli sono tornate molto utili per poter entrare in completa sintonia con il pubblico, stimolare la reazione desiderata e riscuotere un grande successo.
Tra caricature di personaggi reali e macchiette stereotipate Alberto Sordi ha acquisito quell’esperienza necessaria per fare il grande passo verso il mondo del cinema. Un ingresso “in sordina” con l’interpretazione di personaggi secondari ma che non dura a lungo. Negli anni ’50, infatti, l’attore romano è chiamato a interpretare pellicole di grandi registi italiani come, ad esempio, “I Vitelloni” di Federico Fellini, “La Grande Guerra” di Monicelli, “Un Americano a Roma” e “Un giorno in pretura” di Steno.
Trascorsa l’era del neorealismo è con la commedia all’italiana che Alberto Sordi conquista il pubblico e la critica grazie alla sua capacità di portare sullo schermo l’italiano medio e di riadattare le sue interpretazioni con l’evoluzione dei principi e dei valori. E’ stato uno dei mattatori del genere insieme a Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.

Per nulla orientato al “buonismo” Alberto Sordi è riuscito a portare sullo schermo personaggi “negativi” ma molto realistici e spesso orientati esclusivamente ad ottenere benefici e privilegi individuali. Quello che deriva da molti film è un atteggiamento inflessibile e arrogante con i deboli o i disagiati ma umile e accondiscendente con i potenti. Un’interpretazione sempre educata che non sfocia mai in comportamenti offensivi o volgari.
Brillante nelle interpretazioni individuali così come in “coppia” con altri colleghi anche più giovani, Alberto Sordi è sempre stato capace di realizzare delle scene indimenticabili. Professionista e professionale, infatti, l’attore non ha mai abusato della propria notorietà presentandosi come leale collega e stimato mentore.
La ribalta del cinema ha aperto ad “Albertone”, così come viene ancora ricordato dagli amici, le porte della televisione italiana. Sarcastico e buono il conduttore è riuscito a dare prova della sua capacità comunicativa anche attraverso il piccolo schermo conquistando, dopo ogni sua performance, un ottimo share.
I riconoscimenti ottenuti
Sindaco di Roma per un giorno, Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte (alla memoria), laurea Honoris Causa in Scienze e Tecnologie della Comunicazione, una decina di tributi e oltre 60 tra nomination e riconoscimenti conseguiti sono soltanto una sommaria descrizione di quello che Alberto Sordi ha rappresentato per l’Italia.

In 82 anni di vita, infatti, Alberto Sordi è stato capace di raccontare uno spaccato dell’Italia riuscendo ad andare oltre la singola brillante interpretazione per trasformarsi in un’icona italiana anche all’estero.
Una carriera versatile che “Il Marchese del Grillo” ha sempre amato e per la quale, anche dopo la sua scomparsa, viene ricordato ed emulato.
Nessun Commento