Attore, regista, sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo. Ugo Tognazzi è stato uno di protagonisti indiscussi del cinema italiano e questa è la sua carriera.
I primi anni e il teatro
L’attore Ugo Tognazzi è nato a Cremona il 23 marzo del 1922. E’ considerato uno dei protagonisti della storia del cinema italiano della seconda metà del Novecento. Sin dai primi anni dell’infanzia comincia a fare le prime esperienze teatrali, e ben presto prende parte ad alcune recite, presso il Dopolavoro.
Nel 1945 vince un concorso per dilettanti, e ciò gli procura la sua prima scrittura, con una compagnia che sarà fondamentale per farsi notare da Wanda Osiris. Successivamente, la compagnia di Erika Sandri, lo porterà in giro per l’ltalia, con “Viva le donne” di Marchesi.
Si tratta dell’inizio di una grande stagione per Tognazzi: nel 46-’47, dopo aver preso parte al film “Bocca baciata”, è con Macario in “Cento di queste donne” e in “Febbre azzurra”, mentre sarà con la Masiero in “Paradiso per tutti”; è inoltre uno dei protagonisti di “Castellinaria” di Amendola, Gelich e Maccari, e di “Quel treno che si chiama desiderio”.

L’esperienza cinematografica e i ruoli più importanti
Anche il cinema comincia ad accorgersi della sua immensa bravura, e nel 1950 fa la sua prima esperienza sul set, dove sarà uno degli interpreti di “I cadetti di Guascona” di Mario Mattoli.
Nel 1955 farà il suo debutto presso il teatro di prosa, grazie alla commedia di Bracchi “Il medico delle donne”.
La grande occasione per la sua carriera arriva nel 1961 con “Il federale” di Salce, dove con la sua performance straordinaria Ugo Tognazzi mostra finalmente anche al cinema le sue doti di interprete destinato a brillare nella grande stagione della commedia italiana.
Nel 1951, esordisce come regista con “Il mantenuto”, e in seguito dirigerà altri film come “Il fischio al naso”, ’67; “Sissignore”, ’68; “Cattivi pensieri”, ’76; “I viaggiatori della sera”, ’79. A questi, occorre aggiungere la serie televisiva FBI – Francesco Bertolazzi investigatore – del 1970.
Con Salce gira “La voglia matta” nel’62 e “Le ore dell’amore” nel ’63; con Dino Risi “La marcia su Roma” nel ’62 e in seguito ci sarà la consacrazione definitiva con “I mostri” nel ’63, entrambi interpretati accanto a Vittorio Gassman. Con Marco Ferreri riesce a definire un personaggio umanamente surreale in opere come “Una storia moderna: l’ape regina” del ’63, “La donna scimmia” e “Controsesso” del ’64 e “Marcia Nuziale” del ’66.

Gli anni ’70 e ’80 tra cinema e successi
Nel corso della sua carriera, Tognazzi prende parte a quasi 150 pellicole. Negli anni ’70 grazie all’incontro con Monicelli arrivano altri grandi successi come: “Romanzo popolare” e “Amici miei” mentre con Risi realizza film di successo come “ln nome del popolo italiano” del’71, “La stanza del vescovo” del ’77 e “Primo amore” l’anno successivo.
Con Ferreri è protagonista in “L’udienza” (’71) e “La grande abbuffata” (’73), che gli regala il successo internazionale, che continuerà nel ’78 con “Il vizietto” di Edouard Molinaro. Negli anni ’80 sarà nuovamente diretto magistralmente da Ettore Scola in “La Terrazza” e sarà uno straordinario interprete della “Tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci.

Dopo i film “Il petomane” di Campanile e “Ultimo minuto” di Avati, negli anni ’80 non ci saranno ruoli di grande spicco. Il cinema italiano non era più capace di offrirgli altri ruoli capaci di valorizzare le sue doti artistiche.
Tognazzi è morto il 27 ottobre del 1990, a 68 anni, a causa di un ictus. Insieme a Sordi, Manfredi e Gassman è stato uno dei più grandi mattatori della commedia italiana.
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