La pellicola che ha consacrato Roberto Benigni a livello internazionale, La vita è bella è il film italiano dei primati, tra premi ricevuti, incassi e share al passaggio in tv.
Per chi ancora non lo conoscesse, ve la presentiamo noi.
Il lato comico di Benigni
“La vita è bella”, del 1997, è forse il più noto film interpretato e diretto da Roberto Benigni. Non gli sono mancati anche numerosi riconoscimenti, tra cui gli Oscar come migliore film straniero (vinto poi da La Grande Bellezza) e per il migliore attore protagonista, l’Oscar per la colonna sonora (di Nicola Piovani) ed il Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes nel 1998.
Si distingue significativamente dalla precedente produzione di Benigni come regista perché, appunto, non è un film comico; è stato definito tragicomico, ma forse sarebbe più esatto definirlo comico-tragico visto lo sviluppo della trama. Come noto, infatti, il tema è quello, difficilissimo, dell’Olocausto. Un argomento già affrontato da molti, ma in chiave assolutamente seria, come si presume che si addica allo sterminio di milioni di esseri umani a causa delle teorie razziste dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Benigni, però, regista ed attore intelligentemente comico, non ha voluto fare un film classico sulle vicende delle persecuzioni, delle deportazioni e dello sterminio; ha fatto un film dei suoi, in cui si ride, anche se poi si piange (o si dovrebbe piangere). In questo sta l’eccezionalità ed il genio di “La vita è bella”; trattare un tema del genere senza perdere la voglia di ridere.

Amore&Odio
Il film si divide in due parti piuttosto nette: la vita normale, felice e divertente di un giovane italiano ebreo negli anni trenta, prima della guerra, e poi la deportazione e la tragedia del campo di concentramento, durante la guerra.
Senza rivelare troppo della trama, si può dire che Guido, il protagonista, mentre si innamora della sua “Principessa”, la bella maestra Dora, la corteggia e la sposa, ha sempre occasione di fare qualcosa di stravagante, originale e comico. Ma questo include anche il fatto di mettere, giustamente, in ridicolo i pregiudizi razziali e la vuota prosopopea del regime fascista, il cui peso si fa sempre più ingombrante.
Dall’amore di Guido e Dora nasce il piccolo Giosuè, e sempre per amore i due adulti faranno di tutto per restare insieme, una famiglia unita, e per salvare loro figlio, quando le cose, come prevedibile, andranno di male in peggio.
L’odio preannunciato dai pregiudizi e dalle leggi razziali d’anteguerra si scatena in tutta la sua bestialità nel lager. Però, Guido qui vuole salvare non solo la vita ma anche l’anima del figlio, proteggendolo dalla terribile realtà che lo circonda. Quindi lo convince che si tratta di un grande e difficile gioco in cui bisogna impegnarsi per battere gli avversari, cioè gli aguzzini nazisti. Nonostante l’orrore, la morte e la perdita, infatti la vita vincerà, perché la vita è bella. Su questo sito e possibile trovare sconti per Amazon.

Il successo
Il film è stato accolto con grande favore non solo dalla critica ma anche dal pubblico. Basti dire che è rimasto per anni campione d’incassi in Italia come pellicola italiana. Il record di share della prima visione televisiva resta imbattuto. Risulta anche il film italiano con il maggiore incasso mondiale della storia.
Chi non l’ha ancora visto, non spenderà male il proprio tempo se dedicherà una serata a questo film eccezionale.
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