Il cinema italiano ha dato molti film di qualità al mondo, spesso venendo addirittura imitato, altre volte studiato, e molto spesso ammirato. Non è inconsueto, infatti, entrando nelle aule delle scuole di cinema americano, poter ammirare dei fotogrammi di film di Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Vittorio De Sica e di tutti gli altri registi che hanno contribuito a rendere grande la produzione filmica italiana.
Ma quali sono stati i principali movimenti cinematografici, realizzati in Italia, che si sono fatti conoscere in tutto il globo terraqueo? Passiamo in rassegna i principali.
Le origini del cinema italiano
Nella filmografia italiana degli anni ’10, dopo aver passato i primi anni ad imitare la produzione francese, si affermò una predilizione per i film epico-storici.
Si trattava, molto spesso, di film ambientati nell’epoca romana in cui era forte l’ideologia colonialista e spesso venivano usati per promuovere proprio questo genere di operazioni. L’invasione della Libia, infatti, risale proprio al 1911.
Il neorealismo in Italia
Fu un movimento che si diffuse principalmente dopo la fine della seconda guerra mondiale, prima ogni produzione artistica era sottoposta ad un severo controllo di regime.
Il neorealismo si fece conoscere per la narrazione di storie dove erano gli ‘uomini normali’ i protagonisti. Si iniziò ad avvertire una forte necessità di ritorno al reale, dopo le disillusione causate dal conflitto mondiale; infatti i film di questo genere furono girati per le strade e non più nei teatri di posa. Lo spettatore iniziò a vedere proiettate opere che parlavano delle attraversate dall’Italia, della resistenza partigiana delle condizioni sociali delle classi più povere.
I principali registi di questo genere furono Rossellini, Zavattini, De Sica e Visconti.
Gli anni ’50 e l’eredità del neorealismo
Dopo l’uscita di scena del neorealismo inteso prettamente come genere puro, si ritornò ad un cinema d’autore in cui, però, gli echi di quanto era stato precedentemente fatto non scomparvero.
Erano gli anni di Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Luchino Visconti; quando ognuno di questi registi possedeva caratteristiche personali introvabili nei colleghi. Il loro pane era la dinamica esistenzialista, i drammi umani, prestando però sempre attenzioni al contesto e storico in cui si svolgevano le pellicole.

La commedia italiana
La commedia italiana pianta le radici alla fine degli anni ’50 e rimane uno dei principali generi filmici italiani fino alla fine degli anni Ottanta. Si tratta di una tipologia di film che mira alla risata e al divertimento dello spettatore, ma senza accantonare la vena critica mettendo sempre in discussione i valori fondanti della società di quei tempi con un’ambientazione realistica. Il massimo esponente della commedia italiana fu senz’altro Mario Monicelli, accompagnato da altri registi come Ettore Scola, Dino Risi e Comencini.
I film di questi registi contribuirono a creare i ‘divi’, ovvero gli attori protagonisti dei film che tanto piacevano al pubblico di allora: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Monica Vitti e tanti altri.
I film ‘leggeri’ degli anni 60/70
In questo decennio il cinema italiano sfornò anche categorie di film più commerciali, più tesi alla visione leggera e talvolta anche di qualità inferiore rispetto ai loro padri.
Un genere che andò per la maggiore in italiana fu il “peplum”, ovvero film in costume di ambientazione storica o legata ai miti della Bibbia, solitamente si trattava di film a basso costo contenenti anche alcuni errori lampanti.
Da non dimenticare sono gli “Spaghetti Western“, ovvero i film western italiani che trovarono la massima realizzazione con il regista Sergio Leone.
I film vennero molto apprezzati all’estero e fu proprio grazie a questa ‘rinascita’ che i western trovarono nuova vita in Italia.
Anche l’horror trovò una posizione di spicco in questo contesto storico, da menzionare è sicuramente l’opera filmografica di Dario Argento da tutti ricordato per il capolavoro “Profondo rosso” che portò alla ribalta il genere in Italia e segnò il passaggio definitivo del regista dal thriller a quello horror.

L’outsider degli anni ’70: la commedia erotica
Forse il genere più leggero di tutti, che ha dato alla fama a personaggi comici come Lino Banfi e Alvaro Vitali, la commedia italiana faceva del mix tra umorismo semplice, luoghi comuni e scene erotiche il suo punto di forza. I film di quel periodo furono poi rivalutati come ‘cult’, ma più per aver contrassegnato un’epoca che per la qualità intrinseca.
Attualmente sono tanti i registi italiani che ci possono rendere fieri all’estero; come non dimenticare Nanni Moretti, Paolo Sorretino che con “La grande bellezza” ha sbalordito Hollywood, ma anche i vari Garrone, Giuseppe Tornatore, Pupi Avanti e tutti coloro che contribuiscono a esportare la nostra arte nel mondo.

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